Confesercenti Ferrara e Nomisma presentano i dati sulla valutazione socio-economica di abusivismo commerciale e attività a “regime agevolato” in Emilia Romagna

Confesercenti Ferrara e Nomisma presentano i dati sulla valutazione socio-economica di abusivismo commerciale e attività a “regime agevolato” in Emilia Romagna

NOMISMANel corso di una tavola rotonda tenutasi il 22 novembre scorso tra rappresentanti di Confesercenti Ferrara – presenti il Presidente Paolo Benasciutti, il Vice Presidente Alessandro Orsatti, il Direttore Alessandro Osti e Pier Carlo Baglioni, Presidente della sezione Ambulanti di Confesercenti – l’Assessore al commercio Roberto Serra, il Direttore della Nuova Ferrara Stefano Scansani, presso la sede della testata giornalistica, sono stati presentati i dati di una ricerca effettuata da Nomisma, Osservatorio indipendente bolognese che da 25 anni si occupa di indagini statistiche.

I numeri, come sempre, sono degli eccellenti indicatori dello status quo di un determinato ambiente, e con i numeri alla mano si è proceduto alla descrizione dell’affresco – per nulla rassicurante – relativo alla situazione del commercio e delle attività di pubblico esercizio rispetto ad abusivismo e attività a regime agevolato, che rappresentano sempre di più una realtà con cui fare i conti.

La percezione degli operatori coinvolti, nella nostra regione e in specifico, nella città di Ferrara, ha ribadito l’allarme: se la difficile congiuntura economica e l’eccessiva pressione fiscale costituiscono una parte molto importante delle attuali difficoltà riscontrate, l’abusivismo commerciale (vendita sui marciapiedi, in spiaggia, ecc), la contraffazione e la concorrenza delle attività agevolate (mercatini, sagre, ecc) rappresentano una buona fetta (45% in media) del problema da affrontare quotidianamente, tra l’altro avvertiti come un fenomeni in aumento.

Abusivismo e presenza di attività agevolate causano a commercianti e pubblici esercizi emiliano-romagnoli una serie di problemi: la riduzione degli affari prima di tutto (nel 50% dei casi per le attività commerciali), il rischio della cessazione della attività (13%) o, nel migliore dei casi, la perdita di occupazione/impossibilità di fare nuove assunzioni (17%). Ma questi dati corrispondono purtroppo ad una effettiva contrazione del numero di attività presenti sul territorio (4 le aziende che rischiano la chiusura ogni giorno), ad una perdita sostanziale in termini di fatturato (- 526 milioni di euro per abusivismo e – 334 milioni di euro a causa dei regimi agevolati) e alla perdita del lavoro per tanti occupati (5.500 posti di lavoro a rischio).

In particolare, nella provincia di Ferrara hanno chiuso negli ultimi 8 mesi, 165 attività; ciò significa che ogni 3 giorni ci sono 2 aziende che chiudono, determinando una perdita di 450 posti di lavoro.

In controtendenza, i settori cosiddetti agevolati hanno un trend positivo: per fare un esempio, gli agriturismi negli ultimi 10 anni sono raddoppiati e le attività no profit (sagre, ecc.) proliferano (sono state 5.800 le manifestazioni con SCIA in Emilia Romagna nel 2013) .

Se il fatturato perso in Emilia Romagna a causa dell’abusivismo è di 526 Mln, fatte le debite proporzioni, nella nostra provincia si aggira attorno ai 50 Mln; così se il fatturato perso dalle imprese a favore delle attività a regime agevolato ammonta in ER a 334 Mln, la proporzione ribaltata a livello locale ci fa pensare ad una perdita di altri 30 milioni.

Allo stesso modo, se il numero di imprese in ER che rischia i chiudere a causa della concorrenza delle attività abusive e a regime agevolato, è di 1548 imprese, a livello provinciale il ribaltamento della proporzione regionale ci porta a 141 imprese ferraresi.

Cosa chiedono allora le aziende intervistate?

Una disciplina che parifichi gli adempimenti cui sono sottoposte le imprese commerciali e i pubblici esercizi a quelli che beneficiano di un regime agevolato: chi è obbligato ad adempiere a maggiori  richieste parte svantaggiato.

Maggiori controlli in contrasto all’abusivismo e sulla regolarità di chi beneficia del regime agevolato; una campagna di informazione a partire dalle scuole (un consumatore ben informato – a cominciare dai ragazzi, è già un buon punto di partenza).

Il recepimento, da parte dei comuni ferraresi, della normativa regionale che preveda un calendario per sagre e fiere in accordo con le associazioni del commercio e del turismo.

Per quanto riguarda l’abusivismo e la contraffazione, sarebbe importante diffondere il più possibile la consapevolezza che questi fenomeni penalizzano le imprese che svolgono attività in maniera regolare, che sono pericolosi per la salute e la sicurezza e che incrementano la criminalità.

Dall’incontro emerge quindi che la mission primaria delle Pubbliche Amministrazioni dovrebbe essere quella di difendere in ogni modo le aziende: sono loro infatti che danno lavoro, pagano le tasse, garantendo così il funzionamento dello stato sociale.

L’attuale congiuntura economica è dunque solo un aspetto del problema; secondo Confesercenti Ferrara è necessario ascoltare il grido di allarme che si esprime nei numeri di questa indagine per poter trovare gli strumenti più efficaci di difesa e sostegno dell’economia del territorio.

Anche la Nuova Ferrara ha pubblicato un articolo sull’argomento, consultabile al seguente link:  http://goo.gl/Nru48i

2014-11-25T09:49:04+01:00 By |news|